2007 Reykjavik

2° Cayenne Artic Route 20 Aprile – 06 Maggio 2007

Pesaro – Reykjavik

Ci siamo lasciati ad aprile del 2007 con l’entusiasmo in previsione del 2° ed eccoci pronti!

Dopo aver reclutato altri Amici, (ben 4) ed aggiunto una vettura, partiamo per il viaggio che per tempo impiegato nell’organizzazione ha richiesto molti più mesi del 1° Cayenne.

Traghetti, hotel, percorsi da studiare in dettaglio per arrivare a visitare tutto quanto possibile, restando nel tempo di “soli” 17 giorni è stato un lavoro, ma siamo stati ripagati, assolutamente da quanto visto.

Dico “soli” perché se si considera che 6 sono stati passati a bordo della nave Norrona che ci ha portati da Hanstholm (Danimarca) a Sydisfyordur (porto di arrivo costa orientale dell’Islanda) e ritorno, i giorni a disposizione sono stati 11 e percorrere in totale 7.000 Km, con tante fermate, per immortalare la natura, non sono molti.

Pesaro – Amburgo, una tirata unica: 1.500 Km. Amburgo – Hanstholm dove imbarchiamo per arrivare in Islanda, con due fermate: Bergen (Norvegia) e Thorshavn (Far Oer): totale 3 giorni di viaggio.
Per fortuna alle Far Oer abbiamo avuto il tempo di scendere con le vetture e visitare queste isole, piccole ma molto suggestive.

Arrivo in Islanda: subito neve e nebbia, tanto che si pensava di trovare un clima sicuramente non idoneo a foto e video, ma non appena passati sopra la collina che sovrasta al città, un sole caldo ci ha rasserenato. Il vento ha contribuito non poco, anzi si è impegnato ad accompagnarci per tutto il viaggio, garantendoci sempre bel tempo.!

Myvatn, zona dei vulcani: le solfatare del lago omonimo; le eruzioni avvenute in tempi remoti e non tanto remoti, rendono il paesaggio tanto “duro” che possiamo definirlo “lunare”, ma estremamente bello, nella sua semplice e caratteristica colorazione nocciola.

Il giorno seguente forse è il giorno più bello ed emozionante: Husavik.

Prendiamo un battello che ci porta a fare una escursione nel fiordo e dove “possibilmente” si avvistano delle balene.

Non è certo che ciò avvenga, tanto che la l’Armatore garantisce un’altra escursione gratuita se in questa non dovessimo “avvistare” nulla.
Risultato: una balena “Hump back” di circa 8 metri di lunghezza ed una Balena Blu, l’animale più grosso della Terra, con i suoi 23 metri di lunghezza e le 400 Tonnellate di peso.!
Tutti “fuori di testa” a partire dall’uomo che in vedetta ci indicava la posizione dei cetacei.

Avere vicinissime queste stupende balene, immortalarle ripetutamente, seguire i loro guizzi ritmati in 3 tempi prima di rituffarsi sul fondo del fiordo: esperienza unica che ricorderò per sempre.

Continuiamo verso Saudarkrokur, su strade rigorosamente deserte ed anche sterrate, ma con l’eccitazione originata dalle balene non ci abbiamo fatto caso. Durante il trasferimento abbiamo dovuto fermarci per sostituire un pneumatico forato.

Giorno seguente arriviamo a Stykkisholmur, dove dormiamo nell’hotel più vecchio dell’Islanda.

Proseguiamo verso la capitale, Reykjavik e troviamo il panorama che ha incantato Verne, tanto che si ispirò a questi luoghi per scrivere il suo romanzo “Viaggio al centro della Terra”.
Non perdiamo l’occasione di visitare un luogo dove c’è una colonia di foche.

Reykjavik di venerdì sera si anima in un modo incredibile e dopo aver cenato nel miglior ristorante di pesce della capitale, andiamo a zonzo, per bar, tanto non abbiamo bisogno delle vetture.
Mattino seguente ci spostiamo in direzione Keflavik – Selfoss, per vedere i “geyser”, la cascata omonima, il primo parlamento Europeo, la spaccatura più lunga del modo: 8 Km.

Torniamo nella capitale ed il giorno seguente direzione Vik, ci fermiamo nella zona della “Laguna Blu”.

Paesaggio incantato, surreale dove sorge uno stabilimento balneare e dove tutti si immergono in acqua bollente che ha proprietà curative per reumatismi e varie malattie della pelle. Curioso vedere tante persone in acqua quando il vento (lo dico all’inizio) soffia con una forza che ti sposta. Per proteggersi, il “bagnino” ha addosso un scafandro.!

Dopo il bagno, riprendiamo la strada in direzione est. Incontriamo una cascata stupenda (una delle 10.000 che ci sono in Islanda) dove scattiamo “la foto” che poi verrà pubblicata su quasi tutte le riviste che di questo viaggio hanno pubblicato.

Tempo da cani in prossimità della città: cielo nero, vento (ancora lui) ad oltre 100 Km/h tanto da spostarmi come un fuscello (io peso, meglio pesavo, 95 Kg), mare orrendo con onde di oltre 4 metri.
Pasto veloce ma alla fine caffé fatto con la “caffettiera” portata al seguito.

La sera dell’arrivo, viste le proibitive condizioni, non ci siamo soffermati sul bellissimo panorama, perciò il mattino seguente, che si presentava con il sole, siamo tornati alla sommità della collina che sovrasta VIK.

Il mare calmissimo, faceva da cornice blu intensa a delle rocce a forma di arco dalla cui apertura si vedeva la città menzionata.

Scesi dalla montagna, abbiamo trovato delle montagne molto più alte, perfettamente levigate da quel vento che da queste parti deve soffiare sempre.

Percorrendo la strada panoramica, sterrata, che costeggia il mare per raggiungere HOFN, arriviamo ad uno dei ghiacciai più grandi d’Europa: il Vatnajokull.
Ci inerpichiamo per la mulattiera che porta alla lingua che si riversa in mare e dopo aver scattato le foto di rito, tornati alle vetture, proseguiamo per andare a vedere il logo dove lo stesso ghiacciaio finisce in mare e dove sono state girate le sequenze più spettacolari del film “007 il giorno non muore mai”.
Per fare lo scenario, hanno bloccato l’uscita al mare, ghiacciando la laguna sulla quale poi hanno “distrutto” ben 7 telai di Aston Martin, facendole correre sul ghiaccio con varie peripezie.
Ci mancava di vedere le foche da vicino, perciò subito accontentati.

Arrivo ad Hofn, dove dopo una lauta cena a base di aragosta, rientriamo in hotel.

Ultimo giorno prima dell’imbarco, infatti la nostra destinazione è il porto di Seydisfjordur, dove contiamo di arrivare dopo aver percorso un fiordo ma alla fine questo si rivela senza sbocco e termina in un faro.

Strada sterrata “estrema” con velocità massima possibile di 20 Km /h. ma tale velocità di ha permesso di vedere ancora una balena, piccola.

Il fatto di aver dovuto percorrere la strada due volte, ci ha portato ad arrivare alle 21.

Trovato un ristorante che, avendo terminato tutto, ci ha permesso di preparare un bel piatto di penne al pomodoro, come solo noi italiani sappiamo fare, anche perché avevamo con noi tutti gli ingredienti, Parmigiano compreso!

La partenza della nave è alle 16 ed il mattino abbiamo approfittato per andare lungo il fiordo che non si congiungeva con quello del giorno precedente, perciò abbiamo veramente completato il giro.

In questo trasferimento abbiamo guadato 2 ruscelli, uno piccolo, ma l’altro era impegnativo.

Vista colonia degli uccelli su parete a strapiombo sul mare, pranzo immersi nella natura e rientro in città dove imbarchiamo le Cayenne per il viaggio di ritorno.

Altri 3 giorni di navigazione, con le stesse fermate, Thorshavn e Bergen.
Arriviamo ad Hanstholm alle 13, di gran carriera percorriamo i primi 150 Km su strada normale in Danimarca per poi entrare in autostrada dove, bando ai limiti, abbiamo tirato fino a Monaco, che sono 1.300 Km.

“Stracotti” ma contenti, cena e nanna con sveglia alle 6 per coprire gli ultimi 700 Km fino a Pesaro.

Percorsi 7.000 Km di cui 2.500 in Islanda Velocità media 56 km/h (tante foto di paesaggi meravigliosi) Vetture: Cayenne 3200, Cayenne S, Cayenne Turbo, Cayenne Turbo S
Drivers: (in oridne di vettura) Giorgio DRUDA/Domenico MUGGEO – Stefano VICHI – Camillo CANGIOTTI/Silvano PIERMARIA – Ignazio PIAZZA

Stefano VICHI

drudamuggeoSTEFANO VICHICamillo CangiottiPiermariaPiazza