Nikon e Porsche Cayenne lungo la Artic Route – Scozia e Irlanda
Fotografia dal finestrino, ovvero come fare (e fotografare) più di 7.000 km in 9 giorni.
A cura Carlo Gelsi
Quando Stefano mi propose di partecipare alla IV Cayenne Artic Route, l’idea m’intrigò parecchio.
In fondo si trattava “solo” di fare una marea di km in poco più di una settimana, con destinazione principale il nord della Scozia, per poi passare in Irlanda, tornare in Galles, dirigersi in Bretagna, attraversare tutta la parte centrale della Francia e ritornare a Pesaro a bordo di 4 splendide Porsche Cayenne tra cui la nuovissima diesel, al suo primo test ufficiale.
Considerati i circa 800 km di media da fare ogni giorno, con conseguente poco tempo da dedicare al semplice e disimpegnato turismo, la nostra sfida era riuscire a documentare tutto il viaggio attraverso immagini scattate per lo più dal finestrino.
Per riuscire a farlo, due compagni di avventura di grande importanza: una nuova e fiammante Nikon D700 ed il Nikon GP-1, lo straordinario modulo GPS in grado di georeferenziare le immagini; “in panchina” la mia fida Nikon D200 con impugnatura MB-D200, la mitica Nikon F5 con un po’ di diapositive nella borsa e qualche ottica di contorno (16 mm Fisheye, 17-35 mm, 28-70 mm, 80-200 mm più un po’ di filtri, accessori vari e flash Nikon SB-900).
Le prime due tappe con i loro 3.280 km complessivi (Pesaro – Parigi 1200 km e Parigi – Edimburgo 1080 km), sono più che altro due tappe di avvicinamento a quello che è il cuore del viaggio: la Scozia con le sue Highlands, l’Irlanda e infine la Bretagna.
Due giorni per abituare l’occhio e la mano a essere sempre pronti e rapidi a cogliere l’attimo: a 130 km/h il paesaggio cambia continuamente ed è necessario essere molto rapidi a individuare (e immortalare) la scena che merita di essere fotografata.
La sfida è trovare sempre la coppia tempo/diaframma più giusta a garantire un bello sfocato sul primo piano, senza compromettere però la qualità della zona successiva che deve essere a fuoco e ben leggibile ed esposta. Non semplice, ma appassionante!
Partiamo sotto un acquazzone, ma già all’alba il tempo si mette al meglio.
L’avvicinamento a Parigi ci porta al Monte Bianco, dove facciamo una breve pausa in un ambiente fantastico per poi “entrare” in quella che sarà la nostra prima tappa: Parigi.
Arriviamo nel capoluogo francese nel pieno del traffico del tardo pomeriggio. La città si fa apprezzare in un bellissimo sole, che, anche se ormai al tramonto, crea fantastiche situazioni fotografiche.
Partiamo per Edimburgo il giorno seguente, all’alba. Dopo esserci fatti trasportare dal traghetto preso a Calais per circa 800 km, raggiungiamo in tarda serata la capitale scozzese, stanchissimi ma accolti da una meravigliosa bistecca e da una birra altrettando deliziosa.
Il viaggio entra nel vivo. Da Edimburgo, direzione Thurso, nord estremo della Scozia, passando per Stirling (Wallace Tower), Dalwhinnie (la distilleria più alta della Scozia), Invergarry, il Caledonian Channel fino al mitico Lock Ness (compreso l’Urquhart Castle), Inverness e poi attraverso il Cromarty Firth con le sue piattaforme petrolifere su per la strada costiera fino a Thurso.
Il tempo è molto variabile e cambia di continuo, una bella dimostrazione di quello che si definisce “il classico tempo Inglese!”.
Arriviamo ormai che è notte. Il nostro hotel è una terribile stamberga dove non funziona nulla, neanche la cucina… ma anche questo è viaggiare!
La quarta tappa ci porta da Thurso ad Oban.
È probabilmente la tappa più bella dell’intero viaggio: si snoda all’interno delle Highland più classiche e pittoresche, quelle fatte di scogliere di basalto e campi di torba, erba, pecore e insenature, loch e castelli.
Una luce splendida è il biglietto da visita di questa giornata, che assieme ad un ambiente di grande impatto, visivo ed emotivo, crea degli ottimi presupposti a fotografie straordinarie.
La strada (West and North Touristic Road) è una mulattiera in diversi punti ad un unico senso di marcia che costeggia tutta la costa nord della Scozia, per poi cambiare direzione e dirigersi a ovest e poi a sud, verso i fiordi della costa di Argyll e quindi ad Oban, cittadina famosa per la sua distilleria.
Troviamo comunque anche il tempo per qualche divagazione in fuori strada, giusto per testare le Cayenne sui campi di torba umida.
Lungo la strada visitiamo Tongue con il suo splendido fiordo, Durness, l’Ardvreck castle sul Loch Assynt ed infine la caratteristica cittadina di Ullapool che, situata su un profondo fiordo, era un tempo un importante porto per la pesca delle aringhe.
Proseguiamo la strada verso Dornie, che ci accoglie con il suo spettacolare Eliean Donan Castle, famoso per essere il luogo dove furono girate alcune scene di Highlander.
Poi Invergarry, Fort Williams con il Ben Nevis (la montagna più alta di Scozia) e infine Oban.
La strada si snoda tra loch e glen, cioè laghi, fiordi e valli di una bellezza cruda ma fantastica. I contrasti cromatici dati dal paesaggio e dalla luce, non particolarmente alta (ma calda) a queste latitudini e a quest’ora del giorno, creano situazioni davvero incredibili. E Nikon si conferma il partner perfetto per realizzare immagini indimenticabili!
Oban ci accoglie in un tramonto emozionante: la giusta chiusura di una splendida giornata di sole trascorsa sulle Highlands.
Il giorno seguente ci spostiamo da Oban a Cayrnryan per prendere il traghetto che ci porterà a Larnie, in Irlanda.
Il sole sembra ormai non abbandonarci più: non è facile trovare delle giornate così in questo periodo dell’anno da queste parti! Prendiamo una bella strada di montagna, e il paesaggio inizia a cambiare; nebbia e nuvole basse non ci permettono di goderci appieno la valle del Loch Lomond, il più importante lago (e parco naturale) scozzese.
Lungo il percorso incontriamo Dumbarton e diverse rovine di castelli ed abbazie che ci ricordano l’importanza che hanno avuto questi luoghi nel passato.
Da Cayrnrayan due ore di traghetto e siamo in Irlanda. La prima impressione è che è davvero verde!
Prendiamo la strada costiera che ci condurrà verso nord e a Coleraine. La strada è splendida, e si snoda armoniosa lungo la linea di costa irlandese, tra colline e baie. A Ballygalley troviamo un luogo perfetto per scattare più del solito: una baia con uno squero, perfetto per fare “sorgere” dalle acque le nostre Cayenne.
Riprendiamo la strada con calma, i km sono pochi e così riusciamo a goderci un la strada e il paesaggio.
Coleraine – Dublino.
La tappa più corta del nostro tour, una passeggiata attraverso l’Irlanda da nord a sud.
La mattina inizia subito con un colpo di scena: tempo brutto e troviamo la gomma di un Cayenne a terra. Il tempo di attrezzarci e siamo alla ricerca di un gommista aperto. Lo troviamo subito e siamo pronti a riprendere la strada per le Giant’s Causeway, le famose scogliere di origine vulcanica.
Sulla strada anche il Dunluce castle, ma arriviamo che è ancora chiuso. Il tempo migliora e le Giant’s Causeway ci si mostrano sotto un bellissimo sole. Riusciamo a convincere gli addetti alla vigilanza a farci scendere fino alle scogliere con le nostre Cayenne per realizzare un vero e proprio servizio fotografico. Dopo qualche ora ripartiamo con direzione sud, Dublino ci aspetta.
Dublino – Plymouth
Da Dublino ci rimbarchiamo per il Galles e più precisamente per Holyhead nell’isola di Anglesey.
La strada è molta e l’unica divagazione della giornata è la visita all’abbazia di Glastonbury, dove, secondo la leggenda, fu trovata la tomba di Artù e Ginevra. Il posto è emozionante. Vi regna una tranquillità estrema, e quasi sembra di sentire un’arpa celtica che suona in lontananza.
Un corvo (Myriddin, nella tradizione gallese Merlino) ci scruta e pare a guardia delle sacre reliquie del suo re e della sua regina.
Riprendiamo la strada ed arriviamo all’imbarco a Plymouth che è già notte, pronti per imbarcarci per la Francia, anzi per la Bretagna, Roscoff. Roscoff – Mont St. Michel
Sbarchiamo velocemente e subito ci muoviamo verso Mont St. Michel, dove ci aspetta la gendarmeria che ci permette di fare delle foto con le nostre Cayenne sulla zona di bassa marea.
Arriviamo facilmente alla meta, e dopo le immagini istituzionali ci aspetta una visita all’isola abbazia.
Una mezza giornata di turismo, prima di raggiungere il nostro hotel.
Mont St. Michel – Millau
Quasi tutta autostrada, tagliamo in due la Francia in direzione di Millau.
Millau è una cittadina di montagna, nel massiccio centrale, divenuta di recente famosa per la costruzione del ponte sospeso più alto del mondo. Un’opera che già da lontano si mostra in tutta la sua imponenza.
L’architettura della struttura è bellissima, e una giornata di sole con un cielo di un blu intensissimo, rendono ancora più esaltante la visita. Qualche scatto e una breve escursione in fuori strada proprio nelle adiacenze del ponte, prima di dirigerci verso il nostro hotel, nel centro di Millau.
Millau – Pesaro
Ultima tappa di questa lunga cavalcata che ci ha portato in 10 giorni dalle sponde dell’Adriatico a quelle del Mare del Nord e ritorno, attraverso il cuore dell’Europa. Attraversiamo tutta la Francia fino alla Camargue, per poi seguire la costa, Marsiglia, Tolone, Cap D’Antibe, Montecarlo, e finalmente l’Italia.
Un viaggio di ritorno un po’ malinconico ma che porta in se già l’idea della grande avventura del prossimo anno: il quinto Cayenne Artic Route in Canada e Alaska!
Nel frattempo mi attendono più di 2000 immagini NEF da sviluppare, selezionare e catalogare. Un bel modo per ripercorre questi giorni trascorsi alla scoperta di luoghi splendidi e particolari.
“Special guest” di quest’avventura è stato l’avanzato sistema i sistema tecnologico Roadscan Drive Recorder in grado di registrare ogni tipo di evento riguardante il veicolo sul quale è montato. Roadscan è un testimone elettronico costituito da un sistema di ripresa video che si applica con estrema facilità sul parabrezza di qualsiasi auto, mezzo pesante o veicolo commerciale e consente di registrare le immagini e i dati di guida prima e dopo una qualsiasi situazione critica. La registrazione avviene automaticamente grazie ai dati e alle variazioni di moto rilevati dall’accelerometro a tre assi (longitudinale, laterale e perpendicolare) di cui è dotato il sistema. Per queste ed altre particolarità, Roadscan Drive Recorder è l’unica videocamera in grado di registrare gli eventi stradali con assoluta chiarezza, un vero e proprio testimone sempre al tuo fianco, in grado di registrare senza interruzione i dati di bordo, cancellandoli in automatico se non succede nulla, ma invece conservandoli per 30 secondi prima e 20 secondi dopo una manovra brusca, un impatto, un’uscita di strada. Ovviamente nulla di questo è successo, ma il Roadscan ha avuto anche un’altra funzione in questa avventura targata Porsche: ha scattato una fotografia ogni 10 minuti, annotando gli annessi dati gps.
Ed a proposito di gps… tutto il percorso è stato fotografato con Nikon D700 ed ogni immagine è stata geotaggata con l’accessorio GPS Nikon GP-1, contraddistinto da diverse caratteristiche che lo rendono unico: piccolo, leggero, autoalimentato, compatibile con la maggior parte delle reflex Nikon e con un tempo di aggancio medio dei satelliti prodigioso nell’aggancio a caldo.
Nikon, Roadscan, Porsche… che compagni di viaggio straordinari per questo indimenticabile tour!